Dis-abilità, quel suffisso che indica mancanza, distorsione, mal funzionamento, a tal punto da rendere ancora più gravosa qualsiasi altra etichetta. “Dis” come anomalia nel percorso generativo e genitoriale, per chi ritrovandosi all’improvviso di fronte a tale situazione ha un lutto da elaborare, ovverro la morte delle proprie aspettative, dei propri sogni, di essere procreatore della perfezione. Di quale perfezione poi… di quella di massa, di quella proposta dalla modernità, dai media, da un concetto radicato di famiglia, modello che mette da parte l’umanità, la particolarità della diversità, l’unicità dell’essere umano che con pregi e difetti, mancanze e talenti, rende unica la propria vita e quella di chi vive al suo fianco. E’ dunque proprio quel suffisso che rende l’unica la persona. Ciò che manca è sicuramente compensato, ciò che è distorto, è celato ma presente sotto altra forma; sta a noi abbassare il velo del pregiudizio e rapportraci alla disabilità come unicità, perla rara, spugna da cui assorbire diversi modi di vivere e di affrontare le cose, ma non per questo errati. È questo il senso del percorso che Città Solidale in occasione della Giornata Internazionale della Persona con Disabilità, prevista per il 3 dicembre, ha inteso sviluppare attraverso l’apporto di professionisti, genitori e istituzioni. “Dis-ABILITA’. ESPERIENZE DI INCLUSIONE E PARTECIPAZIONE NELLA PROVINCIA DI CATANZARO” intende dare una visione nuova della disabilità, in cui emerge ciò che è possibile fare, ciò che è possibile ESSERE e diventare attraverso percorsi alternativi che rendono lil “disabile” , persona pensante che sceglie, si emoziona e si autodetermina. L’appuntamento allora è per il 3 dicembre 2019, alle ore 14.00 presso l’Aula Sancti Petri, nella sede dell’Arcivescovado di Catanzaro.