Il Centro Aiuto Donna della Fondazione Città Solidale è fautrice, a partire dal 01.03.2021, di un importante ed innovativa iniziativa sul tema della lotta alla violenza contro le donne. Un’attività di prevenzione secondaria, attraverso interventi diretti agli uomini e ragazzi che manifestano comportamenti di controllo, gelosia, prevaricazione nei confronti dei partner. “La stanza blu” si configura infatti, come luogo e punto di riferimento per quegli uomini che vogliono intraprendere un percorso di cambiamento ed assumersi la responsabilità del loro comportamento di maltrattamento fisico e/o psicologico, economico sessuale, di stalking. “La stanza blu” è stata realizzata in un luogo diverso dalla sede del Centro Antiviolenza, presso la sede della Fondazione Città Solidale in c. da Corvo, via della solidarietà Residence Conca del Sole n. 1. Il punto d’ ascolto ha l’obiettivo di inserire i soggetti maltrattanti in percorsi rieducativi ed evitare anche le recidive. Sarà attivo due giorni a settimana e presidiato da un educatore. Rivolto agli aggressori, anziché alle vittime, lo sportello mira a fermare il fenomeno della violenza contro le donne e i bambini, incidendo sui comportamenti degli uomini. Il servizio inoltre, collaborerà con le forze dell’ordine, gli enti locali e tutte le associazioni che hanno le stesse finalità sul territorio. Gli uomini che agiscono violenza, possono accedere spontaneamente contattandoci, oppure tramite l’invio dei servizi aziendali e territoriali o delle forze dell’ordine, della Questura e della magistratura. Accanto ai svariati progetti in supporto e a favore delle donne vittime di violenza, ci sembrava importante provare ad aiutare a cambiare gli autori delle violenze. La necessità di attuare interventi, non solo coercitivi, con uomini con condotte violente, si sviluppa, quasi in parallelo, con l’emergenza di dare risposte al problema multi-sfaccettato e complesso della violenza sulle donne. Fondazione Città Solidale, intende con tale iniziativa, esercitare un ruolo di catalizzatore, divenire efficace fautore di cambiamento. Lavorare in supporto degli uomini maltrattanti, si configura come una sfida irrinunciabile. Sfidare quelle condotte, sfidare quegli autori, sfidare tutto quel sistema che da sempre soggioga l’essere donna; sfidare la cultura che sostiene tale agiti, sfidare, forse o anche, la propria trama familiare, culturale e sociale.