Come ogni anno, l’11 febbraio, in occasione della ricorrenza di Nostra Signora di Lourdes, il Santo Padre si rivolge ai malati, ai poveri, agli esclusi, a tutti coloro che “si piegano sotto un fardello”, nonché ai loro accompagnatori e al Personale sanitario. Così, in questa giornata, i Centri Diurni per disabili Cassiodoro (Squillace lido) e Minozzi (Catanzaro), gestiti dalla Fondazione Città Solidale onlus, con la guida di Padre Piero Puglisi hanno voluto pregare Gesù, Il Salvatore che rivolge l’invito agli ammalati e agli oppressi, ai poveri che sanno di dipendere interamente da Dio e che, feriti dal peso della prova, hanno bisogno di guarigione. Ospiti, Operatori, Familiari, Volontari hanno voluto invocare la sua Misericordia, la sua Presenza ristoratrice perché Egli ha occhi che vedono, che si accorgono, perché guardano in profondità, non corrono indifferenti, ma si fermano e accolgono tutto l’uomo, ogni uomo nella sua condizione di salute, senza scartare nessuno, invitando ciascuno ad entrare nella sua vita per fare esperienza di tenerezza. L’invito di Padre Piero è stato quello di aprire il cuore e di accogliere l’amore ristoratore di Gesù. Un invito accolto da tutti, perché la malattia non colpisce solo il corpo ma anche l’anima e ognuno, a proprio modo, ha bisogno di ristoro. Subito dopo il commento al Vangelo, Padre Piero ha unto i presenti con la manna di San Nicola, acqua che fuoriesce miracolosamente dalle ossa del Santo e che produce consolazione, da’ forza e, in tanti casi, genera guarigioni fisiche e/o interiori. Il momento di preghiera è stato arricchito dalla presenza di sei seminaristi invitati a svolgere nelle strutture alcune giornate di servizio, che hanno arricchito la liturgia con canti e preghiere. L’occasione, inoltre, è stata valorizzata per vivere un momento di fraternità, subito dopo la preghiera. Non sono mancati giochi, balli e prelibatezze culinarie per coronare la gioia di stare insieme e per festeggiare con un taglio della torta i due anni dall’apertura del Centro Cassiodoro, che ha visto la sua nascita proprio nella Giornata del Malato, a simboleggiare l’opera ed il servizio che la Fondazione si impegna a svolgere ed offre fattivamente sul territorio. Una data dunque ricca di significato per chi opera da anni con i “malati” del corpo e dello spirito e che in essi trova il reale e profondo compimento della propria mission.